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🔴Fermiamo il sultano new impero ottomano boia sharia Erdoğan jihad!

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Violenza sulle donne, Ankara esce dalla Convenzione di Istanbul http://a.msn.com/01/it-it/BB1eM39X?ocid=st 
La violenza domestica e il femminicidio sono un grave problema nel Paese. L'anno scorso, 300 donne sono state uccise secondo il gruppo per i diritti We Will Stop Femicide Platform.




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Violenza sulle donne, Ankara esce dalla Convenzione di Istanbul 
il primo trattato al mondo vincolante al mondo per prevenire e combattere la violenza contro le donne.



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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia ... Ma la catena della repressione in Turchia sembra non avere limite. 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st



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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st
Sta perdendo sempre più consensi il leader turco assieme ai suoi alleati di destra estrema e dei Lupi Grigi e non riesce ad arrestare l'emorragia di consensi e dunque non gli resta che la carta della distruzione politica dell'opposizione curda con la chiusura dell'HDP e con l'arresto di tutti i suoi parlamentari e dirigenti.




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IN TURCHIA SI MUORE LOTTANDO 🏴 #HelinBölek, cantante del Grup Yorum, è morta a 28 anni dopo 288 giorni di sciopero della fame. Ibrahim Gokcek, chitarrista del gruppo musicale, continua lo sciopero della fame. Il #GrupYorum è una formazione musicale molto popolare in #Turchia, seguita da milioni di persone. Esplicitamente impegnata sul fronte della sinistra di classe, sin dalla sua nascita a metà degli anni '80 ha subito a più riprese attacchi repressivi da parte delle autorità di #Ankara. Gli artisti hanno intrapreso lo sciopero della fame per esigere dal regime di #Erdoğan la revoca del divieto di organizzare concerti, la fine dei procedimenti legali contro di loro e la liberazione dei sette componenti del gruppo arrestati nel novembre 2016 e ancora prigionieri. In Turchia si muore lottando per la libertà di espressione, la giustizia sociale e la liberazione umana. 
5 luglio 2019 · #inonda Federico Rampini ospite di In Onda: "La Merkel sui rifugiati è più chiusa di Matteo Salvini. Ha completamento chiuso le frontiere, blindandole grazie a un accordo con #Erdoğan"



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https://www.facebook.com/hashtag/erdo%C4%9Fan Marco Silvestroni - Camera dei Deputati 11 ottobre 2019 ·
🔴Fermiamo il sultano Erdoğan! 🔴
Oggi abbiamo manifestato davanti all'ambasciata turca a Roma per dire che riteniamo inaccettabile la violazione dei confini siriani e la guerra verso i curdi siriani che in questi anni sono stati uno dei pochi baluardi di difesa contro l'isis. Non si può rimanere in silenzio di fronte ad un simile atto di imperialismo. Chiediamo pertanto che, qualora #Erdoğan non cessi immediatamente gli attacchi, l'UE riveda gli accordi di partneriato con la #Turchia e preveda pesanti sanzioni così come è stato fatto nei confronti della Russia per l'Ucraina.



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Giulio Terzi 8 luglio 2019 · "ZAR PUTIN" IN CRISI DI CONSENSO: DOPO LA TURCHIA, ORA TOCCHERA' ALLA RUSSIA? Dopo lo smacco del "sultano" Recep Tayyip #Erdoğan, che ha perso il controllo della città di #Istanbul, centralissima nelle politiche economiche del governo #Turco, ora pare che anche un altro emblema del "potere assoluto" e delle oligarchie massimaliste stia iniziando a dare timidi segni di cedimento*. I militari Igor Girkin, Sergey Dubinskly e Oleg Putalov, tutti membri dei servizi di sicurezza #Russi, incriminati per la tragedia del #Boeing 777 Malaysia Airlines, abbattuto per errore sui cieli del #Donbass (208 morti, neanche una riga di scuse del #Cremlino), si aggiungono alla lista di fedelissimi di Vladimir #Putin che hanno causato imbarazzo a Mosca: dai due membri dello spionaggio militare Russo coinvolti nell'avvelenamento dell'ex collega Serghey Skripal, ai troll di #SanPietroburgo (che imperversano spesso anche su questa stessa pagina Facebook, purtroppo), agli hacker indagati per le ingerenze nella campagna elettorale #USA, agli esecutori dell'omicidio di #AnnaPolitkovskaja (al funerale della quale partecipò, unico politico italiano, il mio compianto e caro amico #MarcoPannella) e di vari altri giornalisti invisi al Cremlino, guarda caso spariti o ritrovati cadavere, ai funzionari e militari Russi colpiti dalle sanzioni dell'#UE… tutte situazioni bollate da #Mosca come "dirette solo a danneggiare l'immagine della Russia"; il solito complotto occidentale, insomma… sarà anche caduto il muro di Berlino, ma nella propaganda d'oltre cortina *pare non essere cambiato proprio nulla*, negli ultimi 100 anni. La "sfida" orgogliosamente lanciata dal Cremlino al resto del mondo – secondo l'analisi della giornalista esperta di Russia Anna Zafesova, che condivido - ha in realtà portato a un crescente *isolamento diplomatico di Mosca, del quale non si scorge la fine, mentre "la svolta a oriente, ovvero l'asse con la #Cina, tarda a dare i risultati economici sperati". Putin, minimamente appannato da 20 anni di controllo centralizzato dello Stato, non demorde, e appare sempre sorridente e sicuro di se in ogni occasione pubblica e sulle copertine dei giornali: ma la tanto decantata economia Russa, purtroppo, ristagna. Il PIL della Russia è trascurabile (inferiore a quello della sola Italia) e quindi inadeguato a sostenere le sfide dell'economia globale; in compenso, il reddito dei cittadini russi scende, il welfare viene tagliato, e le proteste crescono, con ogni scusa possibile, dalle discariche dei rifiuti malfunzionanti, all'inquinamento crescente, alla costruzione di nuove Chiese ortodosse, eccetera. Insomma, *il consenso monolitico del Presidente pare scricchiolare*, e la sua popolarità è precipitata, secondo i sondaggi da lui stesso commissionati, dal 86% del 2014 al 31% di quest'anno. Verrebbe da dire: ecco cosa accade quando invece di costruire un sano Stato di Diritto si mettono in secondo piano i principi democratici perché "l'unica cosa che conta è l'aumento del benessere": ebbene, quando termine il benessere, i cittadini si rivoltano. In ogni caso, i ben informati dicono che nei corridoi del Cremlino, serpeggia, malcelata, la preoccupazione: manifestazioni di dissenso impensabili fino a qualche anno fa, *ora sono sempre più frequenti*. Il Governo potrebbe quindi presto essere dinnanzi a un bivio: riforme vere e lotta alla corruzione, sempre più diffusa, oppure svolta (ancor più) autoritaria per *soffocare le proteste*. Voi che ne pensate? DITE LA VOSTRA! 😉 



 
Pedofilia, bufera sulla Chiesa tedesca: "In 43 anni 314 abusi solo a Colonia" 
https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/pedofilia-chiesa-tedesca-abusi-186266/  

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Dall'inizio dell'anno, le studentesse e gli #studenti dell'Università #Boğaziçi di #Istanbul#Turchia, sono in lotta contro la nomina con decreto presidenziale di un "rettore fiduciario" per il loro ateneo. La risposta del regime autoritario e reazionario di #Erdoğan è stata la #repressione.
 Erdoğan sta cercando di fomentare l'odio contro studentesse e studenti #LGBTI+ attivi nelle proteste e ha etichettato i manifestanti come "terroristi". Pubblichiamo a seguire l'appello al sostegno internazionale inviatoci dal Partito dei Lavoratori di Turchia Türkiye İşçi Partisi #TIP




universal Kingdom brotherhood Fedele24 minuti fa
Le edizioni del Mulino 14 luglio 2020 · UNA TURCHIA LAICA E OCCIDENTALE: il disegno e il sogno di #Atatürk. Ma, come la vicenda di #SantaSofia a #Istanbul ci ricorda in modo esemplare, #Erdoğan va nella direzione opposta. Il paese si sta reislamizzando, segno che ottant'anni di laicismo di stato non hanno mai scalfito davvero l'islamismo delle masse. Erdoğan, soprattutto dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio del 2016, si è impadronito di ogni apparato statale e mira a far diventare la Turchia il paese leader di un'area vastissima (che ricalca quella dell'antico impero ottomano) e guida dei sunniti. Vista alla luce della storia della repubblica turca, la svolta di questi anni – spiegata in modo chiaro e documentato dall'autore del #libro, un giornalista che frequenta e studia la Turchia da decenni – dice molto sull'evoluzione futura del paese, il cui ruolo negli equilibri dell'area mediorientale e mediterranea resta più che mai cruciale. Marco Guidi, "Atatürk addio. Come Erdoğan ha cambiato la Turchia", Il Mulino, 2018, 160 pagine Disponibile anche in e-book La scheda con l'indice e lo sfoglio delle prime pagine: https://www.mulino.it/isbn/9788815274830 




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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
e l'occultato genocidio dei Serbi, 300 chiese monasteri e cimiteri? non esistono più in Kosovo


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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Dopo 238 giorni passati in sciopero della fame, l'avvocata curda Ebru #Timtik è morta. Giovedì 27 agosto, alle 21:00, il cuore che batteva nel suo corpo ormai ridotto a pesare 30 chili ha smesso di battere.

 



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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st Oggi #AhmetAltan compie 71 anni, in una prigione turca, dove ha trascorso gli ultimi cinque. La sua colpa: essere uno scrittore sotto la dittatura di #Erdoğan#freeAhmetAltan @amnestyitalia



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Dopo 238 giorni passati in sciopero della fame, l'avvocata curda Ebru #Timtik è morta. Giovedì 27 agosto, alle 21:00, il cuore che batteva nel suo corpo ormai ridotto a pesare 30 chili ha smesso di battere. Il 2 gennaio scorso #Ebru aveva deciso di iniziare lo sciopero della fame per protestare contro un processo ingiusto che l'aveva condannata a scontare 13 anni e mezzo di prigione. Lei e altr* 17 collegh*, facenti parte dell'Associazione degli Avvocati Progressisti, erano e sono tuttora accusat* di solidarizzare con un gruppo terroristico.
 La sentenza pronunciata contro di lei si basava su una singola testimonianza anonima d'accusa; è probabile, però, che il reale motivo della detenzione, seppure mai esplicitamente menzionato, sia da ricondurre all'attività dell'avvocata in difesa di Berkin #Elvan, un ragazzo curdo ucciso con un colpo di lacrimogeno sparato da un agente di polizia nel 2014, durante le proteste di Gezi Park. L'uccisione del quindicenne, avvenuta mentre quest'ultimo stava andando a comprare il pane, è stata seguita da numerose proteste ed è divenuta oggetto di una grande attenzione mediatica, anche a fronte delle diffamatorie dichiarazioni del presidente #Erdoğan.
 In assetto antisommossa, gli agenti dello stato turco hanno impedito lo svolgimento della marcia di protesta che accompagnava il suo corpo, sequestrandolo fino ad avvenuta sepoltura. 
Dopo aver circondato il cimitero, la polizia ha attaccato tutte le persone riunite per portarle un ultimo saluto, lanciando lacrimogeni e proiettili di gomma.
 Attivist*, giornalist*, insegnanti, studenti, intellettuali, politic*, musicist*, nessun* è esclus*: sono migliaia le prigioniere e i prigionieri politic* e d'opinione rinchius* nelle affollatissime carceri turche. 
Ebru non è la prima a lasciarsi morire all'interno di un sistema che imbastisce processi sulla base di accuse-farsa al solo scopo di silenziare e alienare socialmente chiunque non contribuisca al mantenimento dell'autorità repressiva e criminale dello stato turco.
 Lo sciopero della fame, forma di protesta storicamente adottata dalle popolazioni del #Kurdistan e da tutt* coloro che si esprimono in solidarietà con esse, ha condotto in tempi recenti alla morte di Helin #Bölek, İbrahim #Gökçek e Mustafa #Koçak (musicist* dei Grup Yorum). Siamo vicin* a tutt* le/i familiari e amic* delle vittime della dittatura di Erdogan, che ha tra le sue armi principali l'occultamento di quelle voci che si levano per denunciarne le politiche criminali; siamo vicin* alle prigioniere e ai prigionieri politic* nelle carceri turche e a tutte le persone che, in questo momento, stanno portando avanti lo sciopero della fame. Ci stringiamo attorno a Aytac #Ünsal
collega condannato insieme a Ebru a sua volta in sciopero della fame da più di 200 giorni, e a Barkin #Timtik, sua sorella, avvocata detenuta a Silivri alla quale è stato impedito di prendere parte ai funerali. Ebru Timtik è immortale.
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 Pedopornografia, arrestato giudice attivista Lgbt sponsor delle drag queen nelle scuole https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/giudice-attivista-lgbt-pedofilia-186255/ Milwaukee, 10 mar – Scandalo pedopornografia negli Usa, un giudice e attivista Lgbt nonché sponsor di iniziative che portavano le drag queen nelle scuole è stato arrestato con sette capi di accusa.

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Il giudice e la pedopornografia online
Il giudice "lgbt" Brett Blomme, 38 anni, è stato arrestato: su di lui pendono sette capi di detenzione di pedopornografia. 
Secondo il Milwaukee Journal Sentinel, è accusato di aver caricato 27 video e immagini di abusi sessuali su minori sull'app di messaggistica Kik con il nome "DomMasterBB". 
Il giudice rischia un minimo di 21 anni di carcere in caso di condanna.


Ex presidente di una fondazione Lgbt
Blomme era anche un ex presidente della Cream City Foundation, un gruppo di difesa dei diritti Lgbt del Wisconsin che sponsorizzava eventi come la Drag Queen History Hour nelle scuole: 
in sostanza, eventi in cui drag queen abbigliate di tutto punto raccontano favole e storie ai bambini. Sebbene l'impegno con l'associazione per i diritti Lgbt sia ancora tra le attività elencate su Linkedin,
 la presenza di Blomme sul sito web della Cream City Foundation è stata rapidamente cancellata nei giorni successivi al suo arresto per pedopornografia, i suoi articoli rimossi e la sua presenza epurata dalla pagina del consiglio di amministrazione.


E Drag Queen History hour si dissocia
Nel frattempo, nel mondo Lgbt è tutto un dissociarsi dal giudice incriminato di queste pesanti accuse: in una dichiarazione a Fox News, il direttore esecutivo della Drag Queen History Hour Jonathan Hamilt ha detto che la filiale di Milwaukee dell'organizzazione è stata "profondamente rattristata e delusa nell'apprendere le azioni del giudice Brett Blomme". Hamilt ha chiarito che la Cream City Foundation era uno strettamente "sponsor finanziario" (che lascia tuttavia intedere un'adesione quantomeno ideologica) per la loro associazione Lgbt, cosa che ha permesso alle drag queen di operare come organizzazione non profit e che Blomme non è mai stato direttamente coinvolto nella pianificazione di eventi né ha ricoperto una posizione all'interno di Drag Queen History Hour.


Ilaria Paoletti
universal Kingdom brotherhood Fedele36 minuti fa
I 2 ASSASSINI CON IMAM OBAMA HUSSEIN JIHAD SHARIA ] [ 
🔴 
Conosciuto per le sue posizioni nette nei confronti di #Erdogan.. 
Come si riflette la vittoria di #Biden sulle relazioni #USA - #Turchia
La vittoria del democratico Joe Biden alle elezioni presidenziali degli USA costituisce una grande preoccupazione per Erdogan a causa delle sue posizioni e dichiarazioni ostili nei confronti della Turchia, soprattutto perché ha ripetutamente criticato i rapporti del governo americano con la sua controparte turca. Il nuovo presidente Usa ha preso una posizione netta nei confronti di Erdogan, in cui parla della necessità per il suo paese di sostenere l'opposizione turca per rovesciare Erdogan, che ha definito un "tiranno". Le dichiarazioni di Biden sulla Turchia non si fermano qui, poiché era contrario alla decisione di convertire in moschea la Basilica di Santa Sofia, e ha accusato il presidente turco di suscitare tensioni nel mediterraneo orientale e alimentare il conflitto nel Caucaso. Inoltre, durante la sua campagna elettorale, ha annunciato la sua intenzione di fargli pagare l'acquisto del sistema S-400. dalla Russia. (⬇️)
 Ha chiesto maggiori pressioni sulla Turchia per ridurre la tensione con la Grecia, e a suo avviso bisogna optare per l'esclusione della Turchia da qualsiasi sforzo diplomatico nella guerra in corso tra Armenia e Azerbaigian, e più volta ha espresso il suo sostegno alla creazione di un'entità curda, e si è opposto al ritiro delle forze statunitensi dal nord della Siria, e in aggiunta a ciò sostiene costantemente il progetto legge armena contro la Turchia. 
⏩ Gli USA minacciano di imporre sanzioni alla Turchia Un alto funzionario delle vendite di armi del dipartimento di stato Clark Cooper ha annunciato mercoledì che l'eventualità di sottoporre la Turchia a sanzioni statunitensi è diventata "molto reale", dopo che quest'ultima ha testato il sistema missilistico di difesa aerea S-400 russo. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato la scorsa settimana che il suo paese aveva testato il sistema di difesa aerea russo il 16 ottobre, che gli USA ritiene essere incompatibile con l'adesione della Turchia alla NATO. L'amministrazione statunitense può imporre sanzioni economiche alla Turchia in base a una legge approvata dal congresso nel 2017. In particolare, la legge prevede sanzioni automatiche quando un paese conclude un "accordo importante" con il settore degli armamenti russo. Cooper ha sottolineato che dallo scorso anno Washington aveva informato il suo alleato strategico turco, che la linea rossa da non varcare per gli Stati Uniti sarebbe stata l'operazione del sistema "S-400" che la Turchia ha acquistato dalla Russia nel 2017. Domenica scorsa Erdogan ha risposto alle minacce statunitensi di imporre sanzioni al suo paese affermando che il suo paese ''non chiederà il permesso a nessuno di testare le armi in suo possesso, noi non prestiamo alcuna attenzione alle obiezioni degli americani su quest'argomento''.
 Erdogan ha aggiunto che è rimasto sorpreso dal fatto che gli Stati Uniti non si siano opposti all'acquisto da parte della Grecia di sistemi di difesa russi, sebbene, come la Turchia, sia anche membro dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO). Gli Stati Uniti avevano sospeso la partecipazione della Turchia al programma di fabbricazione dei caccia "F-35" (F-35) in risposta all'acquisto da parte della Turchia del sistema "S-400".
 #NATO 
https://www.facebook.com/hashtag/erdo%C4%9Fan 



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Erdogan Hitler spegne ancora la libertà politica in Turchia 
su il tema calcistico nelle politiche propagandistiche di #Erdoğan l'uso mirato delle sue amicizie con i calciatori turchi (o di origine turca) più popolari e la strategia intorno al Başakşehir.
 




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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st Comitato Solidale Grup Yorum «Il mondo è strangolato dal #Covid e queste storia passa pressoché inosservata. 
Il governo #Erdoğan taccia di "terrorismo" la band turca #GrupYorum e vieta loro di suonare, di esibirsi La cantante ed il bassista per protesta cominciano uno sciopero della fame. La cantante ed il bassista muoiono.» Il Tirreno - 22 dicembre 2020 



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OTTOMANO ISIS BOIA Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st Un colpo di stato politico, sostiene Sancar, come quello avvenuto il 4 novembre 2016, quando furono arrestati i copresidenti e parlamentari dell'HDP.




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Erdogan hitler ISIS spegne ancora la libertà politica in Turchia, anche la lingua curda per lui è un criminale. 
L'attuale presidente dell'HDP, Mithat Sancar, ha definito la repressione in atto contro il suo partito come ″un colpo di stato politico″, simile a quello già avvenuto il 2 marzo del 1994 quando alcuni deputati curdi eletti tra le file dell'allora Partito socialdemocratico (SHP) persero lo status di parlamentare e furono arrestati; tra gli altri, Leyla Zana, premio Sakharov nel 1995, colpevole di aver giurato in Parlamento in lingua curda e Ahmet Türk figura carismatica del movimento curdo. La polizia entrò in Parlamento e li arrestò. 



  
BOIA ISIS HITLER Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
E ora è stato anche aperto un fascicolo contro altri nove deputati di questo partito, tra cui la copresidente Pervin Buldan, che rischiano di perdere l'immunità parlamentare e di finire dietro le sbarre.
 




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Hitler ISIS Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
l'HDP ha rappresentato per l'AKP un elevato fattore di rischio per il raggiungimento della maggioranza assoluta in Parlamento nelle elezioni che si sono d'allora susseguite. Per questo l'HDP ha visto decimare la sua classe dirigente: tredici parlamentari arrestati, oltre cento sindaci defenestrati, molti dei quali finiti dietro le sbarre assieme a oltre ventimila tra dirigenti e militanti 




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BOIA Erdogan ISIS spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Le proteste per Kobane degenerarono in scontri violenti con la polizia, lasciando sulle strade 46 morti e oltre 600 feriti; furono devastate da incendi, 197 scuole, 269 edifici pubblici, 




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Erdogan ISIS spegne ancora la libertà politica in Turchia 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st La roccaforte curda in Siria sul confine con la Turchia era allora assediata dallo Stato islamico e la popolazione del sudest anatolico era irritata per il rifiuto di Ankara di intervenire in aiuto di questa città. Migliaia di cittadini dei villaggi delle province del sudest scesero in piazza per protestare contro il comportamento del governo turco considerato gravemente omissivo. 




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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Selahattin Demirtaş e la copresidente Figen Yüksekdağ, anche quest'ultima in galera da oltre quattro anni. 108 sono accusati di aver provocato le rivolte per Kobane che si svolsero dal 6 ottobre 2014. Ue a Erdogan: "Ridurre escalation, serve agenda positiva" e finché c'é sharia? ci sarà sempre ISIS califfato e sultanato ; e il redivivo impero ottomano!!" 



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L'ufficio dei partiti politici della Corte suprema d'appello in una lettera inviata all'ufficio del procuratore capo di Ankara aveva aperto fascicoli contro 108 esponenti dell'HDP, tra questi Selahattin Demirtaş e la copresidente Figen Yüksekdağ, anche quest'ultima in galera da oltre quattro anni.



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Demirtaş è anche accusato di aver incitato alla violenza e di aver sobillato la popolazione a marciare nel distretto di Sur a Diyarbakır dove, tra il 6 e l'8 ottobre 2014, vigeva il coprifuoco. E per questo la Corte Suprema, su denuncia di Bahçeli, aveva avviato un'indagine il 2 marzo 2021.



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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Sul leader curdo ora pendono le accuse di "propaganda e appartenenza a un'organizzazione terroristica", secondo la famigerata legge antiterrorismo del codice penale turco (TCK) per "aver elogiato il PKK e il suo fondatore Abdullah Öcalan" per 93 volte durante i suoi comizi.



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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st Demirtaş sta pagando duramente questa svolta ed è dietro le sbarre dal 4 novembre 2016, da allora è recluso nel penitenziario di massima sicurezza di Edirne in una cella di tipo F, nonostante la sentenza perentoria della CEDU che ne ha chiesto l'immediata liberazione perché la sua detenzione è stata decisa per motivi palesemente politici.

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universal Kingdom brotherhood Fedele1 ora fa
Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st Selahattin Demirtaş, si era impegnato in una operazione di importanza rivoluzionaria traghettare il movimento curdo e quella per i diritti umani sul terreno della lotta politica civile e pacifica.

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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st
Un partito con al centro la difesa e la promozione dei diritti umani, sociali e politici, dei diritti delle donne, dei diritti di tutte le minoranze etniche e religiose, di quelli LGBTI e per la difesa dell'ambiente. L'HDP è anche espressione della cosiddetta «generazione di Gezi», nata all'indomani delle proteste antigovernative della primavera del 2013.

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universal Kingdom brotherhood Fedele3 ore fa
l'arresto dei 687 dirigenti di questo partito è una vera e propria persecuzione politica perché l'HDP è un partito di sinistra con particolare attenzione ai diritti delle minoranze. Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st


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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st
l'arresto dei 687 dirigenti di questo partito serve proprio a impedire che vi possano essere in libertà esponenti politici pronti a trasferirsi nel nuovo contenitore politico. ″L'HDP è un'organizzazione criminale con una veste politica; la sua chiusura è un dovere d'onore per la storia, la nazione, la giustizia e le generazioni future e non dovrà essere più possibile una sua riapertura sotto un altro nome", ha detto il leader dell'estrema destra Bahçeli. Secondo l'accusa l'HDP sarebbe il braccio politico del partito armato PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan), organizzazione definita terroristica oltre che dalla Turchia anche da Stati Uniti e Unione europea. ″Non c'è differenza tra HDP e PKK″, è scritto nella richiesta di scioglimento del Procuratore capo della Corte suprema, Bekir Şahin. Ma in realtà ci troviamo di fronte ad una vera e propria persecuzione politica perché l'HDP è un partito di sinistra con particolare attenzione ai diritti delle minoranze.

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universal Kingdom brotherhood Fedele3 ore fa
Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st I curdi sono abituati ad essere messi fuorilegge, hanno sempre saputo che quando la loro presenza sarebbe diventata scomoda per il regime, quest'ultimo avrebbe chiuso il loro partito come è accaduto ben sette volte.

Milano, ragazza stuprata in centro: violentatore egiziano patteggia ed evita il carcere https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/stuprata-in-centro-milano-186305/
Milano, ragazza stuprata in centro: violentatore egiziano patteggia ed evita il carcere



v
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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Ad Ankara è stato arrestato e poi rilasciato in libertà vigilata anche Öztürk Türkdoğan, il presidente della storica organizzazione dei diritti umani, İnsan Hakları Derneği (İHD). Ormai, in Turchia, sono pochissimi i difensori dei diritti umani ancora a piede libero. Si vuol dunque impedire che i dirigenti dell'HDP ancora in libertà formino un altro partito.


Pedopornografia, chi sono le "pedomama": madri che abusano dei bimbi e postano i video online 

La pandemia non ha fermato l'orrore della pedopornografia online, anzi: nel 2020


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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st
assieme alla richiesta di dichiarare fuorilegge l'HDP, è stata presentata quella del divieto di esercitare politica per suoi 687 membri e sono scattati subito raid della polizia in alcune loro sedi come quelle di Istanbul, Ankara, Eskişehir e Adana. Ad Ankara è stato arrestato e poi rilasciato in libertà vigilata anche Öztürk Türkdoğan, il presidente della storica organizzazione dei diritti umani, İnsan Hakları Derneği (İHD).

 Pedopornografia, smantellata un'altra rete: nove denunciati https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/pedopornografia-smantellata-altra-rete-164276/
via @Il Primato Nazionale

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Gandolfo Dominici @GandolfoDomini1 Ripeto. 
Se volete porre fine alle #restrizioni dovete smettere di farvi i #tamponi se non avete sintomi! Se invece volete che durino per sempre continuate a farveli! I tamponi sono alla base del sistema totalitarista sanitario. Oltre ad essere un indice di consenso per il regime.



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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st Dal 1950, da quando esiste il multipartitismo, la Turchia non è riuscita a percorrere la strada che conduce alla democrazia, risucchiata ciclicamente nel vortice dell'autoritarismo e ora riportata dall'AKP, agli anni bui della visione dell'ideologia kemalista, del nazionalismo estremo e dell'islamismo.
 


universal Kingdom brotherhood Fedele 
Biden is Satanist Deep State Rockefeller lgbt, and Satana always fallen!!!
 https://twitter.com/i/status/1373043288920313858
 



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BIN SALMAN ] un impudente villano di agente segreto sharia ottomano mi ha alzato il dito medio in twitter, ma io lo ho bloccato subito! Questi ottomani turchi sono criminali molto pericolosi, una volta mi hanno distrutto/chiuso definitivamente un canale facebook in Italia! 



universal Kingdom brotherhood Fedele 
Erdogan ottomano impero spegne ancora la libertà politica in Turchia
  http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st con NATO regressioni sharia fortemente autoritarie con partiti messi al bando e media critici oscurati e chiusi; con giornalisti, intellettuali e politici d'opposizione dietro le sbarre. 



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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Dalla sua fondazione nel 1963, l'Alta Corte delle MADRASSE ha chiuso 26 partiti, ma già prima della sua costituzione, 18 formazioni politiche erano state chiuse dai tribunali degli IMAM militari ed altre per decisione del Consiglio dei ministri e dei tribunali locali sharia i nazisti comunisti Allah uuhh che Akbar. 



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Erdogan ISIS jihas sharia BOIA spegne ancora la libertà politica in Turchia
Se l'HDP dovesse essere chiuso, sarebbe l'ottavo partito filocurdo ad essere messo al bando per il suo presunto coinvolgimento in attività "terroristiche". 




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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st si affida oltre che al MHP anche al piccolo partito anti NATO, Vatan Partisi (Partito della Patria) e a quei circoli del nazionalismo estremo e islamisti criminali 



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Ma la catena della repressione in Turchia sembra non avere limite per Hitler BOIA Erdogan, che lui spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Mercoledì, 17 marzo, vigilia del congresso del Partito del movimento nazionalista (MHP), Erdoğan ha offerto su un piatto d'argento al suo alleato di estrema destra la testa dell'HDP, condizione questa imposta al presidente turco dal leader di quello che è di fatto il partito dei Lupi Grigi, Devlet Bahçeli. Bahçeli ora sembra il "leader ombra" della Turchia, dopo aver "intrappolato"
 Erdoğan in un angolo con accanto gruppi di potere politico- affaristici, corrotti e vicini a ideologi dell'estremismo di destra-nazionalista, in un momento in cui il leader turco appare sempre più allo sbando, in piena difficoltà, soprattutto per la grave crisi economica che sta attraversando la Turchia 



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Ma la catena della repressione in Turchia sembra non avere limite per Hitler BOIA Erdogan, che lui spegne ancora la libertà politica in Turchia
Hitler BOIA Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia
La sua attività filantropica si era concentrata sui diritti dei detenuti, fino a rappresentarne la loro voce, la voce dei senza voce, dei prigionieri, dei dimenticati nelle carceri turche. 
Gergerlioğlu ha dedicato tutta la sua vita agli ultimi. Ed ora è perseguitato per le sue denunce su Twitter di episodi di tortura avvenuti prevalentemente contro alcune detenute, nelle carceri e nei commissariati di polizia. 
È stato per questo accusato di fomentare l'odio e di diffamare le istituzioni dello stato ed è stato condannato ancora una volta ad altri due anni di carcere e ora ha perso il suo seggio di parlamentare e dunque con ogni probabilità finirà presto di nuovo in carcere. 
Ma la catena della repressione in Turchia sembra non avere limite 



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Erdogan il BOIA spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Turkey's President Recep Tayyip Erdogan is seen on a screen during a video call with European Commission President Ursula von der Leyen and EU Council President Charles Michel, in Brussels, Belgium, Turkey's President Recep Tayyip Erdogan is seen on a screen during a video call with European Commission President Ursula von der Leyen and EU Council President Charles Michel, in Brussels, Belgium, March 19, 2021. Stephanie Lecocq/Pool via… Erdoğan e il suo alleato Bahçeli hanno premuto il pulsante per spegnere il Partito democratico dei popoli (HDP), filocurdo e di sinistra libertaria, terza maggiore forza politica rappresentata nel Parlamento turco.
 Il 17 marzo è stata scritta un'altra pagina nera per i diritti umani in Turchia, si sono registrati due eventi inquietanti: la richiesta di chiusura dell'HDP che è ora al vaglio della Corte costituzionale e la privazione del seggio parlamentare a Ömer Faruk Gergerlioğlu, uno dei più prestigiosi attivisti per i diritti umani del paese già vittima della persecuzione post tentato golpe del 2016. 
Gergerlioğlu era stato raggiunto dai famigerati decreti KHK varati durante lo stato di emergenza, la sua carriera di prestigioso medico pneumologo era stata distrutta, licenziato dall'ospedale e ridotto in condizione di indigenza, ha trascorso due anni in carcere accusato di sovversione contro i poteri dello stato perché sospettato di far parte della rete del religioso Gülen, ritenuto la mente del fallito golpe. Dopo aver scontato la sua pena ha ripreso il suo impegno di una vita al servizio dei diritti dell'uomo. Intanto sua moglie si era ammalata gravemente e l'HDP nel 2018 lo candidò alle elezioni parlamentari con le quali venne eletto. 



 
Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
Gergerlioğlu era stato raggiunto dai famigerati decreti KHK varati durante lo stato di emergenza, la sua carriera di prestigioso medico pneumologo era stata distrutta, licenziato dall'ospedale e ridotto in condizione di indigenza,
 ha trascorso due anni in carcere accusato di sovversione contro i poteri dello stato perché sospettato di far parte della rete del religioso Gülen, ritenuto la mente del fallito golpe. 


Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia 
la privazione del seggio parlamentare a Ömer Faruk Gergerlioğlu, uno dei più prestigiosi attivisti per i diritti umani del paese già vittima della persecuzione post tentato golpe del 2016.
 



ha premuto il pulsante per spegnere il Partito democratico dei popoli (HDP),
 filocurdo e di sinistra libertaria, terza maggiore forza politica rappresentata nel Parlamento turco.
 Il 17 marzo è stata scritta un'altra pagina nera per i diritti umani in Turchia, 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st

 




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Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia e in Europa; Erdogan con la sua esistenza nazista dichiara morta la democrazia Europea 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLGgA?ocid=st





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Ue a Erdogan: "Ridurre escalation, serve agenda positiva"
 answer
 e finché c'é sharia? ci sarà sempre ISIS califfato e sultanato ; e il redivivo impero ottomano!!"





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Ue a Erdogan il demonio che vive dentro un criminale Hitler dalla forma di uomo: "Ridurre escalation, serve agenda positiva" 
http://a.msn.com/01/it-it/BB1eLSxQ?ocid=st




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Jacques Attali: I politici non hanno più potere, è il mercato che decide •23 gen 2021 https://www.youtube.com/watch?v=u1j9G653u7s
Matteo D'Amico Jaques Attali, il principale sponsor di Emmanuel Macron, è uno degli uomini più potenti di Francia: politico, banchiere, filantropo, a stretto contatto con l'èlite culturale, politica e finanziaria del paese.
 In questo video sconvolgente apprendiamo come, secondo lui, i politici posti alla guida dei paesi abbiano perso ogni reale potere, e come il mercato finanziario sia avviato a fagocitare settori cruciali come la sanità, l'educazione, la polizia, eccetera. Infine, l'uomo stesso diventerà oggetto di compravendita. 
Anna L Anna L Buongiorno prof. D'Amico, un approfondimento sulla figura di Attali sarebbe interessante. Grazie. Ho avuto modo di leggere alcune dichiarazioni di Jacques Attali riportate nella rivista Express del 3 maggio 2009. Confesso che sono rimasta basita dalla freddezza dei ragionamenti (rif. J.Attali), a mio dire, pieni di una lucida follia.
https://www.youtube.com/watch?v=u1j9G653u7s
Rosa Mazzone Rosa Mazzone Attali' "Breve storia del futuro" 2007 pag.5 " Le forze del mercato controllano il pianeta. Il mercato ultima espressione del trionfo dell'individualismo. Se si procederà in questa direzione, il mercato abbatterà tutto ciò che può nuocergli anche gli Stati,tutto diventerà privato e l'uomo prima bardato di protesi e venduto a consumatori....poi divenuto inutile scomparirà....se si cercherà di interrompere il processo di globalizzazione si apriranno una serie di conflitti.... pag.11 
....chiunque non vorrà rendere noti le sue appartenenze, i suoi costumi, il suo stato di salute e il suo livello di formazione sarà sospettato a priori...tutti saranno leali solo con se stessi, le imprese non riconosceranno alcuna nazionalità, i poveri costituiranno un mercato come tutti gli altri, le leggi verranno sostituite con dei contratti, la giustizia con l'arbitrato, le forze di polizia con dei mercenari...immense masse di nomadi miserabili, premeranno alle frontiere alla ricerca di qualcosa con cui sopravvivere. Compagnie di assicurazione diventeranno regolatrici del mondo , fisseranno le norme alle quali gli stati, le imprese e i privati dovranno piegarsi...." Maria Bianchi Maria Bianchi Certamente, lui è parte del Deep state, creatore di Macron, a lui è attribuita la frase: "cosa credeva la plebaglia europea, che l'Euro fosse stato creato per la loro felicità?". Frase che riassume il cinismo ed il disprezzo della classe finanziaria nei confronti dei popoli. L'opposto di quanto affermava il grande giurista cattolico Giacinto Auriti (che ha toccato il vulnus giuridico che potrebbe far cascare il potere dei grandi usurai come un castello di carte: la moneta - debito): "merita di governare un popolo solamente chi lo ama, perché chi non lo ama potrà solo servirsene". Maria Bianchi Maria Bianchi @Anna L lucido cinismo, sono figli delle tenebre, non sanno amare, ambiscono a diventare semplicemente padroni del mondo, signoreggiando sui popoli mediante l'usura, la menzogna.
https://www.youtube.com/watch?v=u1j9G653u7s

Maria Bianchi Maria Bianchi c) concentrazione della ricchezza 105. E in primo luogo ciò che ferisce gli occhi è che ai nostri tempi non vi è solo concentrazione della ricchezza, ma l'accumularsi altresì di una potenza enorme, di una dispotica padronanza dell'economia in mano di pochi, e questi sovente neppure proprietari, ma solo depositari e amministratori del capitale, di cui essi però dispongono a loro grado e piacimento. 106. Questo potere diviene più che mai dispotico in quelli che, tenendo in pugno il danaro, la fanno da padroni; onde sono in qualche modo i distributori del sangue stesso, di cui vive l'organismo economico, e hanno in mano, per così dire, l'anima dell'economia, sicché nessuno, contro la loro volontà, potrebbe nemmeno respirare. S. S. Pio XI, Quadragesimo anno

Erdogan spegne ancora la libertà politica in Turchia




© Fornito da HuffPost Turkey's President Recep Tayyip Erdogan is seen on a screen during a video call with European Commission President Ursula von der Leyen and EU Council President Charles Michel, in Brussels, Belgium, March 19, 2021. Stephanie Lecocq/Pool via…

Erdoğan e il suo alleato Bahçeli hanno premuto il pulsante per spegnere il Partito democratico dei popoli (HDP), filocurdo e di sinistra libertaria, terza maggiore forza politica rappresentata nel Parlamento turco.

Il 17 marzo è stata scritta un'altra pagina nera per i diritti umani in Turchia, si sono registrati due eventi inquietanti: la richiesta di chiusura dell'HDP che è ora al vaglio della Corte costituzionale e la privazione del seggio parlamentare a Ömer Faruk Gergerlioğlu, uno dei più prestigiosi attivisti per i diritti umani del paese già vittima della persecuzione post tentato golpe del 2016.

Gergerlioğlu era stato raggiunto dai famigerati decreti KHK varati durante lo stato di emergenza, la sua carriera di prestigioso medico pneumologo era stata distrutta, licenziato dall'ospedale e ridotto in condizione di indigenza, ha trascorso due anni in carcere accusato di sovversione contro i poteri dello stato perché sospettato di far parte della rete del religioso Gülen, ritenuto la mente del fallito golpe.

Dopo aver scontato la sua pena ha ripreso il suo impegno di una vita al servizio dei diritti dell'uomo. Intanto sua moglie si era ammalata gravemente e l'HDP nel 2018 lo candidò alle elezioni parlamentari con le quali venne eletto.

La sua attività filantropica si era concentrata sui diritti dei detenuti, fino a rappresentarne la loro voce, la voce dei senza voce, dei prigionieri, dei dimenticati nelle carceri turche.

Gergerlioğlu ha dedicato tutta la sua vita agli ultimi. Ed ora è perseguitato per le sue denunce su Twitter di episodi di tortura avvenuti prevalentemente contro alcune detenute, nelle carceri e nei commissariati di polizia.

È stato per questo accusato di fomentare l'odio e di diffamare le istituzioni dello stato ed è stato condannato ancora una volta ad altri due anni di carcere e ora ha perso il suo seggio di parlamentare e dunque con ogni probabilità finirà presto di nuovo in carcere.

Ma la catena della repressione in Turchia sembra non avere limite.

Mercoledì, 17 marzo, vigilia del congresso del Partito del movimento nazionalista (MHP), Erdoğan ha offerto su un piatto d'argento al suo alleato di estrema destra la testa dell'HDP, condizione questa imposta al presidente turco dal leader di quello che è di fatto il partito dei Lupi Grigi, Devlet Bahçeli.

Bahçeli ora sembra il "leader ombra" della Turchia, dopo aver "intrappolato" Erdoğan in un angolo con accanto gruppi di potere politico- affaristici, corrotti e vicini a ideologi dell'estremismo di destra-nazionalista, in un momento in cui il leader turco appare sempre più allo sbando, in piena difficoltà, soprattutto per la grave crisi economica che sta attraversando la Turchia.

Logorato e indebolito da diciotto anni di potere, 
il Presidente turco è anche alle prese con una faida interna al suo partito che ha vissuto già due scissioni con la fuoriuscita di leader storici e fondatori e non sembra più in grado di concepire e dettare una sua agenda e una sua strategia.

Ecco perché si affida oltre che al MHP anche al piccolo partito anti NATO, Vatan Partisi (Partito della Patria) e a quei circoli del nazionalismo estremo e islamisti che, seppur elettoralmente marginali, hanno non poca influenza nella società turca dal momento che, dopo il tentato golpe del 2016, sono tornati ad occupare posizioni di rilievo in particolare nelle Forze armate e controllano gangli vitali delle istituzioni del paese.

Se l'HDP dovesse essere chiuso, sarebbe l'ottavo partito filocurdo ad essere messo al bando per il suo presunto coinvolgimento in attività "terroristiche".

Il potere di chiudere un partito politico spetta alla Corte costituzionale che dovrà decidere con la maggioranza dei due terzi.

Dalla sua fondazione nel 1963, l'Alta Corte ha chiuso 26 partiti, ma già prima della sua costituzione, 18 formazioni politiche erano state chiuse dai tribunali militari ed altre per decisione del Consiglio dei ministri e dei tribunali locali.

Un cammino, quello della Repubblica turca, costellato di colpi di stato riusciti e di altri falliti, di processi riformatori che si sono arenati e di regressioni fortemente autoritarie con partiti messi al bando e media critici oscurati e chiusi; con giornalisti, intellettuali e politici d'opposizione dietro le sbarre.

Dal 1950, da quando esiste il multipartitismo, la Turchia non è riuscita a percorrere la strada che conduce alla democrazia, risucchiata ciclicamente nel vortice dell'autoritarismo e ora riportata dall'AKP, 
che nel 2002 si era affermato come una forza politica conservatrice-democratica, agli anni bui della visione dell'ideologia kemalista, del nazionalismo estremo e dell'islamismo.

Ma la chiusura dell'HDP con l'arresto dei suoi parlamentari e dirigenti, potrebbe rivelarsi una mossa suicida per l'alleanza di governo che cerca di liberarsi dalle sabbie mobili in cui sta sprofondando per la costante perdita di consensi provocata soprattutto dalla crisi economica senza precedenti che sta vivendo il paese, da quando l'AKP è al governo.

Erdoğan sembra convinto, col suo alleato d'estrema destra, che eliminando il più insidioso partito d'opposizione possa tranquillamente vincere le prossime elezioni, ma, come vedremo, ciò non è così scontato perché gli oltre sei milioni di elettori restano e perché chiuso un partito curdo ne è già pronto un altro.

Per questo, assieme alla richiesta di dichiarare fuorilegge l'HDP, è stata presentata quella del divieto di esercitare politica per suoi 687 membri e sono scattati subito raid della polizia in alcune loro sedi come quelle di Istanbul, Ankara, Eskişehir e Adana.

Ad Ankara è stato arrestato e poi rilasciato in libertà vigilata anche Öztürk Türkdoğan, il presidente della storica organizzazione dei diritti umani, İnsan Hakları Derneği (İHD).

Ormai, in Turchia, sono pochissimi i difensori dei diritti umani ancora a piede libero.

Si vuol dunque impedire che i dirigenti dell'HDP ancora in libertà formino un altro partito. L'Alleanza popolare costituita dall'AKP e dal MHP, infatti, sa che l'HDP ha già pronto un altro partito, pienamente operante e che è il Partito democratico delle Regioni (DBP), pronto dunque a presentarsi alle elezioni.

I curdi sono abituati ad essere messi fuorilegge, hanno sempre saputo che quando la loro presenza sarebbe diventata scomoda per il regime, quest'ultimo avrebbe chiuso il loro partito come è accaduto ben sette volte.

E dunque quando fondano una organizzazione politica, contemporaneamente ne aprono una di riserva perché la legge sui partiti in Turchia richiede che una forza politica per operare deve avere sedi aperte e registrate in almeno 41 province, cioè nella maggior parte del paese.

E l'arresto dei 687 dirigenti di questo partito serve proprio a impedire che vi possano essere in libertà esponenti politici pronti a trasferirsi nel nuovo contenitore politico.

″L'HDP è un'organizzazione criminale con una veste politica; la sua chiusura è un dovere d'onore per la storia, la nazione, la giustizia e le generazioni future e non dovrà essere più possibile una sua riapertura sotto un altro nome", ha detto il leader dell'estrema destra Bahçeli.

Secondo l'accusa l'HDP sarebbe il braccio politico del partito armato PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan), organizzazione definita terroristica oltre che dalla Turchia anche da Stati Uniti e Unione europea.

″Non c'è differenza tra HDP e PKK″, è scritto nella richiesta di scioglimento del Procuratore capo della Corte suprema, Bekir Şahin.

Ma in realtà ci troviamo di fronte ad una vera e propria persecuzione politica perché l'HDP è un partito di sinistra con particolare attenzione ai diritti delle minoranze. È nato con l'intento di estendere la propria influenza oltre i confini ristretti del sudest anatolico a maggioranza curda. Dunque non più regionale, ma capace di raccogliere il consenso delle minoranze etniche, religiose e sociali di tutto il paese, di unire quella sinistra turca delusa dai partiti tradizionali.

Un partito con al centro la difesa e la promozione dei diritti umani, sociali e politici, dei diritti delle donne, dei diritti di tutte le minoranze etniche e religiose, di quelli LGBTI e per la difesa dell'ambiente.

L'HDP è anche espressione della cosiddetta «generazione di Gezi», nata all'indomani delle proteste antigovernative della primavera del 2013.

Il suo leader curdo e fondatore, Selahattin Demirtaş, si era impegnato in una operazione di importanza rivoluzionaria e inimmaginabile in Turchia fino a qualche anno prima: traghettare la galassia del movimento curdo e quella per i diritti umani sul terreno della lotta politica civile e pacifica.

Demirtaş sta pagando duramente questa svolta ed è dietro le sbarre dal 4 novembre 2016, da allora è recluso nel penitenziario di massima sicurezza di Edirne in una cella di tipo F, nonostante la sentenza perentoria della CEDU che ne ha chiesto l'immediata liberazione perché la sua detenzione è stata decisa per motivi palesemente politici.

Sul leader curdo ora pendono le accuse di "propaganda e appartenenza a un'organizzazione terroristica", secondo la famigerata legge antiterrorismo del codice penale turco (TCK) per "aver elogiato il PKK e il suo fondatore Abdullah Öcalan" per 93 volte durante i suoi comizi.

Demirtaş è anche accusato di aver incitato alla violenza e di aver sobillato la popolazione a marciare nel distretto di Sur a Diyarbakır dove, tra il 6 e l'8 ottobre 2014, vigeva il coprifuoco.

E per questo la Corte Suprema, su denuncia di Bahçeli, aveva avviato un'indagine il 2 marzo 2021.

L'ufficio dei partiti politici della Corte suprema d'appello in una lettera inviata all'ufficio del procuratore capo di Ankara aveva aperto fascicoli contro 108 esponenti dell'HDP, tra questi Selahattin Demirtaş e la copresidente Figen Yüksekdağ, anche quest'ultima in galera da oltre quattro anni.

In 108 sono accusati di aver provocato le rivolte per Kobane che si svolsero dal 6 al 12 ottobre 2014.

La roccaforte curda in Siria sul confine con la Turchia era allora assediata dallo Stato islamico e la popolazione del sudest anatolico era irritata per il rifiuto di Ankara di intervenire in aiuto di questa città.

Migliaia di cittadini dei villaggi delle province del sudest scesero in piazza per protestare contro il comportamento del governo turco considerato gravemente omissivo.

Le proteste degenerarono in scontri violenti con la polizia, lasciando sulle strade 46 morti e oltre 600 feriti; furono devastate da incendi, 197 scuole, 269 edifici pubblici, 1731 abitazioni e 1230 veicoli.

Da quando è stato fondato, nell'ottobre del 2012, l'HDP ha rappresentato per l'AKP un elevato fattore di rischio per il raggiungimento della maggioranza assoluta in Parlamento nelle elezioni che si sono d'allora susseguite. Per questo l'HDP ha visto decimare la sua classe dirigente: tredici parlamentari arrestati, oltre cento sindaci defenestrati, molti dei quali finiti dietro le sbarre assieme a oltre ventimila tra dirigenti e militanti.

E ora è stato anche aperto un fascicolo contro altri nove deputati di questo partito, tra cui la copresidente Pervin Buldan, che rischiano di perdere l'immunità parlamentare e di finire dietro le sbarre.

L'attuale presidente dell'HDP, Mithat Sancar, ha definito la repressione in atto contro il suo partito come ″un colpo di stato politico″, simile a quello già avvenuto il 2 marzo del 1994 quando alcuni deputati curdi eletti tra le file dell'allora Partito socialdemocratico (SHP) persero lo status di parlamentare e furono arrestati; tra gli altri, Leyla Zana, premio Sakharov nel 1995, colpevole di aver giurato in Parlamento in lingua curda e Ahmet Türk figura carismatica del movimento curdo. La polizia entrò in Parlamento e li arrestò.

Un colpo di stato politico, sostiene Sancar, come quello avvenuto il 4 novembre 2016, quando furono arrestati i copresidenti e parlamentari dell'HDP.

Ma nonostante ciò per Erdoğan potrebbe comunque essere difficile uscire vincitore da eventuali elezioni anticipate.

Sta perdendo sempre più consensi il leader turco assieme ai suoi alleati di destra estrema e dei Lupi Grigi e non riesce ad arrestare l'emorragia di consensi e dunque non gli resta che la carta della distruzione politica dell'opposizione curda con la chiusura dell'HDP e con l'arresto di tutti i suoi parlamentari e dirigenti.

Ma, attenzione, questa potrebbe rivelarsi la carta della disfatta per Erdoğan.

Questa volta infatti la criminalizzazione e la repressione degli esponenti politici dell'HDP non sta raccogliendo consensi al di fuori della ristretta cerchia dell'alleanza di governo.

Se una grande maggioranza del partito anticurdo di Bahçeli sostiene la chiusura dell'HDP, nell'AKP di Erdoğan vi sono diffuse voci di dissenso e, al di fuori di questo schieramento, questa pratica mutuata dai regimi del passato è quasi unanimemente condannata.

Contrari sono, oltre al maggior partito d'opposizione, il Partito repubblicano del popolo (CHP) di Kemal Kılıçdaroğlu; Meral Akşener, sua alleata con l'İYİ Parti (Il Buon Partito), il leader del Partito del Futuro (Gelecek Partisi), dell'ex primo ministro Ahmet Davutoğlu; il leader del Partito della democrazia e del progresso (DEVA), dell'ex vice primo ministro, Ali Babacan, e il leader del piccolo partito islamista, Saadet Partisi, di Temel Karamollaoğlu.

Contrario è anche l'ex capo di stato Abdullah Gül, fondatore assieme a Erdoğan dell'AKP, ma ora fuoriuscito anch'egli dal partito e ispiratore del DEVA.

Se dovesse essere chiuso l'HDP, si potrebbe creare uno scenario simile a quello a cui abbiamo assistito nelle elezioni locali del 31 marzo 2019 quando il partito di Erdoğan subì una sconfitta bruciante in tutti i grandi centri urbani del paese grazie anche ad una intelligente ed efficace alleanza elettorale: quella tra il CHP e l'İYİParti che vedeva l'HDP praticare la "desistenza" con la rinuncia a presentare propri candidati nei grandi centri urbani, dirottando tutti i suoi elettori sul Partito repubblicano del popolo.

Ebbene questa desistenza potrebbe essere una carta vincente se praticata anche nel sudest anatolico. I curdi, privati di una loro rappresentanza politica, potrebbero presentarsi nelle liste del CHP dando l'indicazione di votare per questo partito. In questo modo, grazie alle percentuali plebiscitarie che di solito raccolgono i curdi nel sudest del paese, i repubblicani potrebbero ottenere il 40% dei consensi a livello nazionale e assieme alle percentuali raccolte dagli altri partiti alleati supererebbero il 50% dei voti e sconfiggerebbero Erdoğan e il suo partito.

Ecco perché questa carta giocata dal leader turco appare disperata. Ed ecco perché ora ci troviamo di fronte alla fase finale dell'operazione di annichilimento di quella che per il Presidente rappresenta la più insidiosa opposizione al suo potere. 



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